Visto con i nostri occhi
Associazioni in «rete»: capire l'oggi, guardare avanti
Nasce il Laboratorio di civiltà, strumento di confronto sulla realtà locale. Aderiscono Acli, Cisl, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio e Confcooperative. I pilastri sono due: la Costituzione e i valori della Chiesa

11/03/2019
Un segnale importante arriva da Mantova, territorio in cui la crisi economica, negli ultimi dieci anni, ha fatto sentire i suoi effetti negativi, racchiusi in alcuni dati: nella nostra provincia si sono persi12mila posti di lavoro, la disoccupazione è al 7,4%, i giovani “Neet” (quelli che né studiano né lavorano)raggiungono il 19%, un numero troppo elevato. Eppure un segnale forte c’è e probabilmente risulta essere il primo in Italia: un segnale di speranza. Sei associazioni mantovane – Acli, Cisl, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio e Confcooperative – si sono unite e hanno fondato il “Laboratorio di civiltà”, ottenendo la collaborazione del Centro diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e della Caritas.
La crisi ha inciso non solo sugli aspetti economici della vita delle persone, ma anche sul loro modo di pensare e di rapportarsi con gli altri. «Il nostro tempo è caratterizzato da una società frammentata, in cui la precarietà mina la percezione del futuro – spiega Ercole Montanari, presidente di Confcommercio Mantova –. L’iniziativa voluta dalle organizzazioni mantovane vuole contrastare questa deriva sociale, contrapponendo all’individualismo e all’incertezza la costruzione di una rete di relazioni all’interno della comunità mediante percorsi culturali e sociali che siano occasione di confronto e di dialogo».
Per questi motivi è nato il “Laboratorio di civiltà”: uno strumento di dialogo e approfondimento, in particolare sui temi dei giovani, delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori, che poggia su due pilastri. «Sono la Costituzione repubblicana, frutto di diverse tradizioni culturali che nel dopoguerra si sono unite per il futuro del Paese – sottolinea Dino Perboni, segretario della Cisl “Asse del Po” (Mantova eCremona) –, e la Dottrina sociale della Chiesa, la quale mette al centro la dignità della persona umana e il raggiungimento del bene comune».
Il pensiero di Montanari e Perboni è condiviso dai presidenti delle altre associazioni che hanno aderito al “Laboratorio di civiltà”: Lorenzo Capelli(Confartigianato), Paolo Carra (Coldiretti), Marco Faroni (Acli) e Fabio Perini (Confcooperative). Sono associazioni molto radicate sul territorio mantovano, le quali raggruppano migliaia di iscritti, persone che non avvertono solo la necessità di iniziative a carattere tecnico, ma, di fronte alla crisi che deteriora i rapporti umani e sociali, sentono il bisogno di ricevere dei contenuti. In altre parole, orientamenti e valori. «Insieme ci sforzeremo di dare un’interpretazione ai problemi d’oggi con l’obiettivo di arrivare a degli impegni concreti – aggiunge Marco Pirovano, direttore del Centro diocesano per la pastorale sociale –. Viene in mente anche quello che dice papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium: “Il tempo è superiore allo spazio”, nel senso che è più importante generare dei processi, nel nostro caso all’interno della società mantovana, anziché avere la preoccupazione di occupare degli spazi».
Una prima iniziativa del “Laboratorio di civiltà” è già in programma: sabato 30marzo, dalle ore 9.45 alle12.30, presso la sala delle Capriate in piazza Leon Battista Alberti, a Mantova, si terrà il convegno “I
volti della condizione giovanile mantovana”. Verranno presentati i risultati di una ricerca sui giovani, condotta dalla Caritas diocesana (i relatori saranno Davide Boldrini e Adelelmo Lodi Rizzini). Interverrà anche il noto sociologo Aldo Bonomi, direttore del consorzio Aaster (Associazione agenti per lo sviluppo del territorio), insieme a Elena Scarpanti del Provveditorato agli studi di Mantova e ad alcuni giovani, esponenti delle organizzazioni promotrici del convegno. Le conclusioni saranno tratte da Dino Perboni. Prima dell’estate, sono previsti altri due appuntamenti, sulla povertà e sul rapporto tra democrazia e rappresentanza. Toccheranno aspetti problematici della realtà contemporanea: purtroppo i poveri, anche in Italia, sono in continua crescita, mentre si sta logorando la partecipazione dei cittadini aalla vita del Paese.
La crisi ha inciso non solo sugli aspetti economici della vita delle persone, ma anche sul loro modo di pensare e di rapportarsi con gli altri. «Il nostro tempo è caratterizzato da una società frammentata, in cui la precarietà mina la percezione del futuro – spiega Ercole Montanari, presidente di Confcommercio Mantova –. L’iniziativa voluta dalle organizzazioni mantovane vuole contrastare questa deriva sociale, contrapponendo all’individualismo e all’incertezza la costruzione di una rete di relazioni all’interno della comunità mediante percorsi culturali e sociali che siano occasione di confronto e di dialogo».
Per questi motivi è nato il “Laboratorio di civiltà”: uno strumento di dialogo e approfondimento, in particolare sui temi dei giovani, delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori, che poggia su due pilastri. «Sono la Costituzione repubblicana, frutto di diverse tradizioni culturali che nel dopoguerra si sono unite per il futuro del Paese – sottolinea Dino Perboni, segretario della Cisl “Asse del Po” (Mantova eCremona) –, e la Dottrina sociale della Chiesa, la quale mette al centro la dignità della persona umana e il raggiungimento del bene comune».
Il pensiero di Montanari e Perboni è condiviso dai presidenti delle altre associazioni che hanno aderito al “Laboratorio di civiltà”: Lorenzo Capelli(Confartigianato), Paolo Carra (Coldiretti), Marco Faroni (Acli) e Fabio Perini (Confcooperative). Sono associazioni molto radicate sul territorio mantovano, le quali raggruppano migliaia di iscritti, persone che non avvertono solo la necessità di iniziative a carattere tecnico, ma, di fronte alla crisi che deteriora i rapporti umani e sociali, sentono il bisogno di ricevere dei contenuti. In altre parole, orientamenti e valori. «Insieme ci sforzeremo di dare un’interpretazione ai problemi d’oggi con l’obiettivo di arrivare a degli impegni concreti – aggiunge Marco Pirovano, direttore del Centro diocesano per la pastorale sociale –. Viene in mente anche quello che dice papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium: “Il tempo è superiore allo spazio”, nel senso che è più importante generare dei processi, nel nostro caso all’interno della società mantovana, anziché avere la preoccupazione di occupare degli spazi».
Una prima iniziativa del “Laboratorio di civiltà” è già in programma: sabato 30marzo, dalle ore 9.45 alle12.30, presso la sala delle Capriate in piazza Leon Battista Alberti, a Mantova, si terrà il convegno “I
volti della condizione giovanile mantovana”. Verranno presentati i risultati di una ricerca sui giovani, condotta dalla Caritas diocesana (i relatori saranno Davide Boldrini e Adelelmo Lodi Rizzini). Interverrà anche il noto sociologo Aldo Bonomi, direttore del consorzio Aaster (Associazione agenti per lo sviluppo del territorio), insieme a Elena Scarpanti del Provveditorato agli studi di Mantova e ad alcuni giovani, esponenti delle organizzazioni promotrici del convegno. Le conclusioni saranno tratte da Dino Perboni. Prima dell’estate, sono previsti altri due appuntamenti, sulla povertà e sul rapporto tra democrazia e rappresentanza. Toccheranno aspetti problematici della realtà contemporanea: purtroppo i poveri, anche in Italia, sono in continua crescita, mentre si sta logorando la partecipazione dei cittadini aalla vita del Paese.